È un tema molto avvertito in questo momento storico nel quale le banche vengono spesso additate, a torto o ragione che sia, come uno spauracchio per il cittadino ordinario. Di episodi di cronaca ce ne sono stati diversi ultimamente, basti pensare alla questione delle banche venete e ai crediti deteriorati. Tanti casi nei quali il cittadino finisce spesso per trovarsi da solo davanti alla legge senza sapere che fare, né come far valere i propri diritti.

E allora, andando dritti al punto, cosa può fare un cittadino che si senta in qualche modo defraudato da un istituto bancario? Può riuscire a rivalersi in qualche modo per far valere i propri diritti?

Come spiegato dall’Avvocato Tassitani – Consulenza legale Italia, è fondamentale riflettere sempre prima di promuovere cause contro i propri istituti di credito. È importante fare una attenta analisi mettendo a paragone quelli che sono i benefici e, al contempo, i relativi costi; tanto in termini di denaro quanto in materia di sforzi e rischi di non riuscire a raggiungere il proprio obiettivo.

Andando ad analizzare uno storico delle cause portate avanti dai cittadini verso le banche, uno dei motivi principali per i quali si finisce a percorrere le vie giudiziarie è la restituzione degli interessi non dovuti, ovvero l’anatocismo.
Si fa riferimento qui ad una pratica messa in atto dalle banche per cui si applicano interessi trimestrali sugli interessi stessi. L’anatocismo è stato giudicato come non corretto dalla giurisprudenza e dalla legge stessa ed è stato, nel tempo, messo al bando. In tutti questi casi il cliente avrà diritto alla restituzione delle somme non dovute versate a titolo di interessi.  

Anche nel caso di anatocismo, prima di ricorrere a strade giudiziarie si tenta sempre la mediazione stragiudiziale; se non sortiscono gli effetti sperati ci si rivolge infine ad un tribunale. Due strade alternative che il cliente può decidere di intraprendere per provare a rivalersi sull’istituto bancario nel caso in cui si sentisse defraudato per qualche motivo. Nel caso di percorso stragiudiziale, si cercherà di arrivare ad un accordo con la banca senza finire in tribunale.  

Fin qui la parte tecnica della vicenda: ma nel concreto, conviene fare causa ad una banca? Ovviamente si sta parlando di un qualcosa di profondamente complesso, che sulla carta può sembrare una battaglia contro i mulini a vento. Nella realtà invece, numeri alla mano, la ‘vittoria’ del cliente sull’istituto bancario è un qualcosa che negli ultimi anni non è poi così raro. Ed a questo dato andrebbe aggiunto anche quello dei buoni esiti di accordi stragiudiziali.

In conclusione si tratta di un qualcosa di molto difficile, e l’utente deve essere consapevole delle complessità che si possono trovare ad intraprendere un percorso simile. Ma, oggi come oggi, non è più pura utopia pensare ad un esito positivo in un contenzioso legale con il proprio istituto bancario.

 

Fonte: Varese News