La Procura di Padova, ad opera del pubblico ministero Marco Peraro, si appresta a chiedere il rinvio a giudizio per gli ex vertici di Veneto Banca, tra cui l’ex amministratore delegato Vincenzo Consoli e l’ex presidente Fabio Trinca, accusati di usura da un imprenditore padovano.
«Sono stato massacrato dalle banche, il danno che ho subito per la mia attività imprenditoriale, la Fisichella snc, e a livello personale, è di circa 6 milioni di euro». Lo dice Vincenzo Fisichella, titolare di una ditta di costruzione di Sant’Elena, nel Padovano, ammesso per le sue vicissitudini ai benefici del Fondo Antiusura. Un’usura infatti è stata riconosciuta per due conti correnti accesi nella filiale di Veneto Banca di Monselice: 7 mila euro di interessi usurai e 30 mila di vantaggi derivanti dagli stessi. Per questa vicenda il pubblico ministero Marco Peraro ha chiuso le indagini e si appresta quindi a chiedere il giudizio per l’ex direttore generale di Veneto Banca, Romeo Feltrin, Vincenzo Consoli, amministratore delegato e l’ex presidente Fabio Trinca. Questa mattina in Prefettura, a Padova, si riunirà un comitato tecnico presieduto da un dirigente della Camera di Commercio per quantificare un mutuo da concedere a Fisichella proprio in merito all’usura anzidetta. Sarà a tasso zero, rimborsabile a 10 anni.

L’istituto veneto non è l’unico contro cui Fisichella ha un contenzioso aperto. La settimana scorsa Fisichella aveva mandato una mail al Consiglio Superiore della Magistratura dove denunciava, a suo dire, una giustizia negata in merito a irregolarità su mutui ricevuti dalla Bcc di Sant’Elena. Subito dal Csm hanno mandato una pattuglia dei carabinieri della stazione di Solesino, per accertare i fatti. Fisichella ha consegnato spontaneamente una pistola, una 357 Magnum e un fucile calibro 12. L’imprenditore ha sporto querela contro la Bcc di Sant’Elena per una ipotizzata usura e estorsione. Ma il pubblico ministero Emma Ferrero ha chiesto l’archiviazione (accertando un superamento della soglio d’usura minimo, di soli 200 euro), firmata dal gip Domenica Gambardella. Nonostante la decisione del tribunale, Fisichella non si dà pace. A suo dire ha ricevuto un torto che di fatto ha distrutto la sua attività. «Dal 2006 al 2009 ho acceso alla Bcc di Sant’Elena 5 mutui tra personali e in carico alla società per circa 900 mila euro a fronte di un patrimonio immobiliare di 2 milioni a garanzia» racconta. Dai conteggi fatti dai miei consulenti si evidenzia una usura contrattuale e una usura sopravvenuta, visto che ho pagato 225 mila euro di interessi.

Intanto ieri, nella sede di Veneto Banca a Montebelluna, sono spuntati una rosa e un cartello dedicati a Marin Haralambie, il rumeno 59enne che per un mese ha stazionato, per protesta, davanti all’istituto di Montebelluna: 

«Ci hai insegnato una grande cosa – recita il cartello scritto dai comitati dei risparmiatori – non c’è più libertà quando la giustizia è debole con i forti e forte con i deboli, allora tutto si appassisce come questa rosa».

 

Fonte: La Tribuna di Treviso