La Suprema Corte ha stabilito che sono nulli i pignoramenti di crediti ex art. 72-bis attivato da  Equitalia, se non viene indicato il dettaglio dei crediti.

“Aspettavamo da tempo un intervento della Cassazione in tal senso – tuona Carlo Claps, presidente di Aidacon consumatori – infatti la legge speciale che permette ad Equitalia, oggi Agenzia delle Entrate, di avvalersi di una particolare procedura di pignoramento di stipendi, pensioni e conti correnti, ordinando direttamente all’ente creditore di versare le somme a proprio favore, sulla base del credito vantato in relazione a cartelle esattoriali e avvisi di addebito, addirittura senza l’obbligo di adire l’Autorità giudiziaria, penalizza enormemente i contribuenti.

Infatti l’atto di pignoramento di crediti verso terzi notificato dall’Agenzia Entrate spesso si limita ad intimare genericamente il pagamento di una somma complessiva per “tributi/entrate” senza specificare a che titolo siano dovuti tali importi, perché non si precisa se si tratta di imposte, multe, contributi previdenziali e altre sanzioni amministrative”.

Con la sentenza n. 26519 dello scorso 9 novembre, tutto ciò finirà: la mancata indicazione dettagliata dei crediti, della loro natura, degli importi, delle relative cartelle e delle date di notifica costituisce grave motivo di illegittimità del pignoramento, da contestare con opposizione agli atti esecutivi. Secondo la Suprema Corte, nell’esecuzione forzata esattoriale gli unici atti che rendono edotto il debitore del contenuto del titolo esecutivo sono la cartella di pagamento ed eventualmente l’avviso di mora, pertanto  è necessario almeno il riferimento a tali atti, i quali a loro volta indicano, specificandone la fonte e la natura, il credito per il quale si procede a riscossione.

“In questo modo – precisa ancora Carlo Claps (www.aidacon.it) – la Cassazione, di fatto ha dichiarato illegittimi tutti i pignoramenti di crediti verso terzi effettuati dall’Agenzia Entrate, con la conseguenza che moltissimi contribuenti “aggrediti” ingiustamente, ora potranno opporsi per far valere i propri diritti. Pertanto, invitiamo tutti i consumatori vessati ad inviarci copie dei pignoramenti subiti da Equitalia (all’indirizzo info@aidacon.it) per attivare le procedure di verifica e di presentazione del ricorso”.

Fonte: Il Mattino